Nella metafora della strada, l’uomo a piedi è il più basso livello gerarchico possibile.
Il protagonista subisce continuamente i soprusi dei pesci più grossi e più potenti: essi lo trattano con indifferenza e, nella maggior parte dei casi, senza accorgersi della sua presenza. C’è chi lo schiva, chi lo prende in pieno, chi di striscio e solo uno di questi cerca di capire qualcosa su di lui.
Il viandante confabula cose incomprensibili: incomprensibili e vuote di significato, quindi inutili. Gli argomenti di cui discute con se stesso lo tengono occupato e – soprattutto – vulnerabile, ma la cosa più preoccupante è che le sue finte preoccupazioni lo distraggono da quelli che sono i suoi veri problemi e cioè che dovrebbe preoccuparsi del difendersi dall’attacco delle vetture.
L’Uomo è in completa balia del traffico ma, anche se sembra destinato a soccombere per via di tutti gli impatti – decisamente mortali – sopravvive e, non appena si rende conto della situazione, con il suo smettere di preoccuparsi di cose futili, è in grado di distruggere quello che prima lo danneggiava.
Il momento della sua presa di coscienza corrisponde anche al gesto di spogliarsi e questa, secondo me, è una di quelle intuizioni che vengono fatte istintivamente dall’artista e che sono geniali perché, oltre ad avere una valenza estetica decisiva, potrebbero essere soggette a molteplici interpretazioni tutte valide e coerenti. Per esempio: i vestiti vengono rimossi in quanto simbolo della materialità; oppure perché l’uomo può reagire solo manifestando esclusivamente se stesso, e non una sua immagine distorta da qualche cosa che ne modifica le sembianze (questa la vedo come la metafora della politica: cioè di tutte quelle persone che parlano in veste di qualcos’altro: come attori) ecc ecc.
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Poi ho pensato che l’azione si svolge in un tunnel e ho riflettuto sul fatto che il soffitto di quel tunnel potrebbe proprio rappresentare il limite dell’atmosfera terrestre. A questo punto posso dire che un’altra interpretazione possibile del video è quella che ha per tema “semplicemente” l’inquinamento atmosferico: le auto danneggiano in continuazione l’uomo fino a quando egli non si rende conto che è sia all’interno che all’esterno della macchina e la distrugge uscendoci.
A questo punto il giubbotto che si toglie diventa la metafora dell’auto che “veste” la persona (“lieto fine”?).
Ma se si considera anche che il video finisce con una nuvola di fumo che riempie completamente il campo, si deve scartare la considerazione di un “lieto fine” e attribuire all’ultima sequenza l’interpretazione che prevede la morte dell’uomo per sua stessa mano e al fatto che ha reagito troppo tardi.
interpretazione di Rudi Santin
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Lei ha dimostrato come l' interpretazione di un'opera d'arte, il mestiere che a volte diventa il più disgustoso dell' universo, può dare un prodotto anche più bello dell' opera d' arte stessa. I miei migliori auguri.
uhm, eviterei di essere pessimista sull'assenza del lieto fine; la nuvola di polvere e' piu' che altro di un bel sipario, oltre al quale ci manca il diritto di guardare per sapere della vita reale del protagonista "guarito".
Lo vestirsi potrebbe essere metafora di liberazione, ms il fermarsi pare sia atto di consapevolezza e volontà di Potenza fino al punto che dell'investimento e l'investitore, la macchina ad avere la peggio.