Io e tu, non ci capiamo più… c’è qualcosa che non va. Non riesco ad allontanarmi da te per troppo tempo. Forse perché all’infuori di te non trovo alternativa. Tu sei così speciale… i tuoi occhi, la tua pelle. E io mi sento inadeguato. Questo mondo non mi convince. Mi sento un pesce fuor d’acqua. Penso sempre di più di non appartenere all’insieme delle persone considerate normali. Uno strano…
Cosa ci faccio qui? Forse sono qui per esaudire ogni tuo desiderio…
Se guardo ai miei amici, mi sento sempre più strano. Uno di loro, ad esempio, ha uno stile di vita che io non capisco: nonostante viva ancora con la madre, si è abbandonato ad una condotta a dir poco riprovevole. Noi cerchiamo di capirlo, perché in fondo ha imparato tutto dalla cattive azioni di suo padre, ma ci riesce difficile.
Continuo a sentirmi fuori posto. Qualcuno cerca di ignorarmi: preferirebbe non sentire la mia voce… persone che reputavo sagge. Persino mia madre sembra ripudiarmi. Ma io mi dico: “altro che stare zitto o sussurrare, qui bisogna cominciare ad urlare!”
Adesso che tu mi hai lasciato, io non faccio che pensare a te. Forse hai fatto bene a ripudiare un idiota come me. Adesso hai tutto, vivi in mezzo a gente migliore di me e sei pure famosa. Gente che è pronta a pagare per baciarti i piedi. Ma non ti rendi conto che loro non ti conoscono come ti conosco io? Chi sopperirà ai tuoi capricci?
Allora ho deciso di rifugiarmi nella musica. Ho imparato a suonare la chitarra, e ho messo su una band. Mi piace suonare in spiaggia, e potrebbe accadere qualsiasi cosa mentre suono. Potrebbe pure crollare il mondo o potrebbe bruciare Londra, ma io non me ne accorgerei, quando sono con la mia chitarra. Ma cosa faccio di speciale?? In fondo tutti sono in grado di suonare una chitarra…
Mi sembra però che qualcosa continui ad essere fuori posto. Forse sono proprio io. La politica mi è incomprensibile. Le autorità ci forniscono intrattenimenti come fossimo dei bambini. Come se ci dessero dei giocattoli, che a noi proprio non servono. Vorrei aprire il mio paracadute, ma non trovo la cordicella.
La mia vita domestica non riesce a tirarmi fuori da questo senso di insoddisfazione. È un continuo litigare, un offendersi a vicenda. Mi sento un vegetale!!
Lavoro, soffro, sanguino interiormente, ma forse starei meglio da morto che imbambolato davanti alla tv. Come fanno a dirmi “mettiti alla prova?”
Abbiamo appena litigato. Per favore, perdonami, dimentica le mie parole! Non volevo ferirti. Ma certe volte sembra che non riesca proprio a fermarmi. E niente riesce a bloccare i miei dubbi.
Adesso che sei uscita mi sento forte, migliorato. Quando tu esci provo un po’ di sollievo. E non capisco perché. Devo proprio avere qualcosa di strano.
Mi sento scoppiare, c’è qualcosa nella mia testa che non mi convince. Un pensiero che mi sta alle calcagna.
Sono io ad essere sbagliato? Oppure è tutto il resto ad avere qualcosa che non va?

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