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(leggi l’originale in inglese: http://www.radioheadperu.org/breakfast.html)



Ed: Scusate ragazzi
Italo: Non ti preoccupare, è tutto ok, abbiamo una marea di tempo
Ed: Sì
Italo: Quindi, parliamo un po del processo per scrivere i vostri pezzi… Di solito la maggior parte delle canzoni… cioè quello che arriva a noi è che la maggior parte delle canzoni provengano da un’idea iniziale di Thom
Ed: Sì
Italo: e…
Ed: …e alle volte sia da Thom che da Jonny
Italo: Thom e Jonny? Bello
Ed: Sì
Italo: Ci sono quindi, delle canzoni che… sai, hai detto di avere parecchie canzoni…
Ed: Sì
Italo: …solo tue da poter eventualmente mettere in un disco solista. Lo stesso varrà per Phil immagino
Ed: Mh…
Italo: Intendo dire… hai suggerito magari, ad un certo punto, canzoni tue… Cioè “Lull” è stata scritta da te giusto? (La parte strumentale è sua, ndr)
Ed: Sì,sì è corretto
Italo: E anche Meeting in the Aisle, no?
Ed: Sì..insomma..che cosa?
Italo: Meeting in the Aisle?
Ed: Uhm, cosa?
Italo: Meeting in the Aisle
Ed: Meeting in the Aisle, sì
Italo: Sì
Ed: Sì, beh è una domanda difficile, perché quando hai qualcuno che scrive canzoni come le scrive Thom… insomma…
Italo: [Annuisce]
Ed: …non vuoi proprio… Cioè, io sono quel tipo di persona che dice: “Beh non è necessario se le mie idee non sono buone tanto quanto le sue no?” ma sono anche tipo da dire “Sì, XX è la mia idea”, e credo che, quando registreremo la prossima volta, voglio apportare nuove idee a tavolino, ho in mente molte cose! Quando ero in Nuova Zelanda con Phil, a registrare 7 Worlds Collide, è stato fantastico… sai le canzoni che abbiamo fatto…
Italo: Hai suggerito anche tu per conto tuo delle canzoni per quel progetto o è stato solo Phil?
Ed: Sì, io ne ho suggerite due
Italo: Ok, due canzoni per conto tuo…
Ed: Sì ma sai, erano solo accordi e cose simili. E per l’altra canzone, della quale vado molto fiero, perché sai… praticamente avevo questa melodia e gli accordi scritti, ma avevo bisogno di un arrangiamento e poi mi mancava anche la parte vocale, quindi mi sono seduto a tavolo con Johnny Marr, che per me è…
Italo: Mh
Ed: …è come se fosse mio fratello maggiore e gli ho detto “Johnny, ho in mente questa cosa” e lui mi ha risposto “Oh, davvero?” e lui è un arrangiatore estremamente talentuoso e mi ha semplicemente detto: “beh questo pezzettino si aggancia prima di quest’altro, prova a mettere questo pezzo qui invece…” E poi se ne è venuto fuori con una parte complementare suonata alla chitarra, che suonava meravigliosamente col pezzo, e poi Neil Finn ha cantato la parte vocale, si è inventato la parte vocale e suo figlio Liam, Liam Finn ha cantato la parte corale e io mi sono detto: “Wow che cosa ne è venuto fuori!”
Italo: E questo pezzo sarà contenuto nell’album che stai per lanciare?
Ed: Sì, sì
Italo: E come si chiamerà?
Ed: Learning to Fall
Italo: Imparando a cadere?
Ed: Sì
Italo: Stupendo… e la canzone di Phil?
Ed: No, si chiamerà Learn to Fall, imparare a cadere
Italo: E la canzone di Phil? Ci sarà dentro anche lei?
Ed: Sì
Italo: Si chiama Family Madness, giusto? Potrei sbagliarmi…
Ed: Penso si chiamerà The ties that bind us
Italo: The ties that bind us, ok
Ed: o Family madness
Italo: Qualcosa del genere, sì. Sembrerebbe di sì…
Ed: sì… Sì.
Italo: Quindi voi ragazzi come decidete di… sai avete talmente tanti effetti, pedali (sono un gruppo di note lungo in registro basso, ndr) e chitarre diverse ed effetti creati con software che vi fanno da sfondo… come, come riuscite ad arrivare a certi suoni, a certi arrangiamenti per una canzone? Cioè, in realtà avete un’idea in partenza di includere qualcosa… sai conoscete molto bene ciò che può funzionare… oppure iniziate facendo delle jam session, giocando coi pedali, coi computer e cose simili?
Ed: Di solito facciamo di tutto un po. Possiamo sia lavorare sulla melodia a parte oppure è una cosa che succede sul momento… cioè, il suono si crea dal nulla… per esempio ti parlo della fine di Arpeggi… abbiamo sempre avuto problemi con Arpeggi… l’abbiamo affrontata in diverse sessioni come canzone… Thom faceva… avevamo l’outro della batteria (conclusione di un pezzo musicale, ndr) e in un altra sezione Thom ha fatto la parte vocale. Thom la stava cantando cosi, era piuttosto rilassante. E da lì mi è venuto in mente un suono, e ho subito iniziato da lì, ci ho semplicemente suonato su.
Italo: Mh
Ed: E all’improvviso c’è stata la “rivelazione”. Sai, il suono che funziona è il suono di cui abbiamo bisogno… quindi dipende dai casi… è sempre differente a seconda, sai…
Italo: Sì
Ed: le cose vengono alla luce, alcune di esse hanno bisogno di infinito lavoro alle spalle, di preparazione. Altre vengono solo fuori d’improvviso.
Italo: Sì, d’altronde tu sei il responsabile di tutti quei “suoni spaziali” che contraddistinguono i Radiohead, sai tutti quei suoni sibilanti che fanno dire a molte persone che è questo che differenzia i Radiohead e li rende grandiosi, più che la composizione delle vostre canzoni in se…
Ed: sì
Italo: E tutto ciò si deve in gran parte a te, quindi sono curioso… Come ti gestisci nel creare questi suoni? Particolarmente in 15 Step, che è diverso da qualsiasi altra cosa tu abbia proposto in precedenza…
Ed: Sì
Italo: La parte sintetizzata…
Ed: Sì
Italo: Chi è venuto fuori con quell’idea?
Ed: Sono stato io. E’ capitato mentre stavamo mettendo insieme la canzone, nella fase embrionale di 15 Step… avevamo la parte della batteria… quella iniziale, Io e Jonny… Jonny l’aveva nella sua Analogue Systems machine, e io l’ho processata, quindi abbiamo ottenuto questa traccia di batteria che abbiamo assolutamente adorato. Dopo di che a Jonny sono venuti in mente un paio di accordi, Thom si è accupato della parte vocale, e io ho solo… beh avevamo quest’ Autoharp (è della famiglia delle cetre non delle arpe, ndr)… sai di cosa sto parlando? quella specie di stumento usato per fare la musica nei film country-western, si schiaccia un tasto e…
Italo: Sì?
Ed: e automaticamente una corda viene strimpellata
Italo: [annuisce]
Ed: Io mi sono occupato di questo, quel che è successo è che..che io stavo registrando con un amico, per due notti consecutive…con il mio amico Raphael Lloyd che suona la Chitarra da flamenco e questa cantante di nome Lola… dato che io suonavo con lui, lui mi stava insegnando il flamenco. E io avevo davvero il desiderio di comporre una traccia con lui. Quindi ho fatto questa traccia con l’arpa, ci ho aggiunto dei pedali e l’ho campionata e modificata (Daleyed viene da Delay, cioè un effetto usato per modificare o amplificare un suono). E abbiamo tutti pensato “Wow ma è fantastica, non assomiglia a nulla di già sentito”. E questo è quanto, letteralmente è andata cosi:
ricordo di essere andato in studio per registrare una sessione con lui, e il giorno dopo mi sono presentato da Graeme, che al tempo era l’ingeniere audio dello studio, dicendogli “Graeme possiamo, con gli accordi della canzone, solamente lasciare 4 battute di accordi, 5 accordi e unirli in 2 minuti o giù di li, e dopo farli seguire da 2 minuti di sezioni..?”
Italo: [Annuisce]
Ed: quindi abbiamo registrato tutto in differenti tracce e in seguito…
Italo: …li avete messi su sintetizzatore
Ed: No, non su sintetizzatore, erano su Desk
Italo: Ok
Ed: specificando erano su Pro Tools (è un software per l’elaborazione e produzione di musica digitale), e ci siamo accorti che stava venendo bene poi ci siamo seriamente accorti delle sue potenzialità! A Thom piacque molto dopo che l’avevamo riarrangiata e ci sembrava… ci sembrava fantastica! Insomma quella roba era davvero…
Italo: Quindi c’è stato molta manipolazione dei suoni regisrati in studio
Ed: Sì, e come hai detto tu, sai a me sono sempre piaciuti quei tipi di suoni cosi imponenti da farti sentire minuscolo
Italo: [Annuisce]
Ed: Sai, per me i suoni… Una delle ragioni per cui amo Arpeggi è che ho sempre adorato la musica che ti colloca in un posto ben preciso…
Italo: Sì
Ed: Se riesci a capire di cosa parlo… E mi piace avere un pensiero fotografico… Per me Arpeggi è… quando Thom l’ha scritta io mi sentivo davvero In the deepest Ocean (nell’oceano più profondo), parlo di questo. E ho adorato l’intero processo, era come stare in immersione subacquea, e mi sentivo li infondo, con tutto il resto.
Insomma tu sei solo un essere umano e ti senti cosi piccolo in confronto.
Italo: Come se fossi solo in mezzo al mare
Ed: Sì, nel bel mezzo di… ci si deve sentire cosi a stare nel bel mezzo delle Ande, cosi imponentemente alte, adoro quei momenti! Adoro soprattuto l’epica grandezza smisurata della natura
Italo: [Annuisce]
Ed: Adoro questa concezione dell’universo, siamo cosi insignificanti al suo cospetto
Italo: Sì
Ed: Cioè questa è la parte dove arrivo alla musica davvero, dove davvero mi piace la musica, e dove mi piace venire. Ma alle volte è anche difficile perchè ho sempre amato sensazioni di questo genere, ma provo a fare le cose in maniera diversa ogni volta… Ma adoro quei momenti, li adoro! E’ questo che mi spinge a creare, sai quando Thom canta “In the deepest ocean” tu puoi [sospira] rievocare immagini e trovare suoni.
Italo: Esattamente
Ed: E’ come se… insomma noi suoniamo ancora quella canzone e io non riesco a disintossicarmi dalle sensazioni che mi provoca.
Italo: E anche quando la suonate live, con tutti quegli effetti scenici, le luci… sembra di stare in riva all’oceano, si possono percepire delle piccole onde muoversi, ed è tutto cosi blu…
Ed: Sì
Italo: E tutta questa scenografia aiuta molto nell’immedesimazione presumo
Ed: Sì sì, certo
Italo: E’ pazzesco, le luci che state portando in scena ultimamente sono una cosa assurda! Li ho visti nei video, non ancora durante uno show vero e proprio
Cameriere: Scusate, stiamo per chiudere il Buffet, gradite qualcos’altro?
Ed: Io sono a posto, probabilmente prenderò un’altra ciotola di corn flakes
Cameriere: gliela posso portare io?
Ed: Sì, magari..ma non penso che questo sia latte di soia, grazie.


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