The Bends è il secondo album in studio dei Radiohead, pubblicato il 13 marzo 1995. Si tratta dell’album che ha segnato la loro evoluzione da Pablo Honey, primo disco caratterizzato in larga parte dal singolo Creep, e ha preparato il terreno per il capolavoro successivo, OK Computer (1997).

Oggi The Bends compie 30 anni e mostra una maturità compositiva evidente: chitarre più stratificate, arrangiamenti più sofisticati e testi più introspettivi. L’album è un perfetto mix tra alternative rock ed elementi più sperimentali, grazie anche a brani come High & Dry, Fake Plastic Trees, Just e Street Spirit [Fade Out].

Non è stato un disco facile in quanto la band ai tempi era vista da come una one-hit wonder e sentiva la pressione di dover dimostrare di non essere solo “quelli di Creep”.
In quel periodo fu grande l’influenza di Michael Stipe dei R.E.M. che divenne un mentore per Thom, aiutandolo a gestire la fama e la pressione dell’industria musicale.

Anche se inizialmente non fu un successo commerciale travolgente, The Bends col tempo è stato rivalutato come un disco essenziale dell’alternative rock anni ’90, influenzando tantissime band e ha gettando le basi per la sperimentazione che avrebbe portato Ok Computer e Kid A a ridefinire il suono del rock moderno.

 

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5 aneddoti su The Bends:

  1. L’ispirazione per Fake Plastic Trees
    La canzone fu ispirata da un viaggio in un centro commerciale dove Yorke vide alberi di plastica perfetti e artificiali. Per lui erano il simbolo della società moderna: tutto finto, tutto sterile.
  2. L’album fu registrato tra i “fantasmi”
    Gran parte di The Bends fu registrata nei Ridge Farm Studios, una vecchia casa colonica trasformata in studio di registrazione. La leggenda vuole che lo studio fosse infestato dai fantasmi, tanto che alcuni membri dello staff si rifiutavano di rimanere da soli di notte.
    I Radiohead stessi hanno detto di aver vissuto momenti strani durante le registrazioni, con porte che si aprivano da sole e suoni inspiegabili nelle cuffie.
  3. Inizio della collaborazione con Nigel Godrich
    The Bends segna l’inizio della collaborazione con Nigel Godrich, da molti ormai definito come “il sesto Radiohead”. Nel disco ha avuto solo un ruolo marginale effettuando la produzione della traccia numero 10: Black Star.
  4. Il mistero del video di Just
    Nel video di Just, un uomo si sdraia a terra in mezzo alla strada e la gente inizia a chiedergli perché. Alla fine, tutti si sdraiano con lui dopo che ha sussurrato qualcosa.
    Ma cosa ha detto?
    Il regista Jonathan Glazer e la band non l’hanno mai rivelato! Lo lasciarono apposta senza sottotitoli per creare un alone di mistero.
  5. L’incubo di registrare “Sulk”
    “Sulk” è l’unico brano che la band non sopporta. Era stato scritto anni prima e inizialmente parlava di una strage avvenuta in Inghilterra nel 1987. Ma quando la band provò a riarrangiarlo per The Bends, qualcosa non funzionava. Thom ha detto che il risultato finale lo ha sempre lasciato insoddisfatto, al punto che non l’hanno mai suonata dal vivo dopo il tour del 1995. (Suonata dal vivo solo 8 volte, meno della b-side Lozenge Of Love, suonata 9 volte)

 

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